Progetto

Un palazzoe un luogo

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Palazzo Bocca Trezza

IL PROGETTOUNO SGUARDOD'INSIEME

Il progetto per il restauro di palazzo Bocca Trezza a Verona costituisce il secondo lotto dalla superficie lorda complessiva di circa 4350 mq che fa parte di un più ampio progetto coordinato dal Comune di Verona per la riqualificazione del quartiere Veronetta, finanziato grazie ai fondi del Bando Periferie stanziati dal Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 25 maggio 2016. Il restauro mira a insediare nel compendio del palazzo cinquecentesco – un tempo palazzo Murari della Corte Bra – funzioni pubbliche a servizio della città.

Il palazzo è stato suddiviso nei seguenti lotti funzionali:

Lotto A. palazzo Bocca Trezza, attualmente abbandonato;
Lotto B. l’edificio che d’ora in poi chiameremo Casina, affacciato su via XX Settembre. edificato negli anni Trenta come Casa del Giovane Fascista, attualmente abbandonato;
Lotto C. l’edificio che un tempo ospitava le scuderie (d’ora in poi Scuderie), affacciato su via XX Settembre e dal 2012 dato in gestione dalla 1ª Circoscrizione in gestione ad associazioni socio-culturali.
Lotto D. il giardino pubblico del palazzo (attualmente stralciato dal progetto in attesa di essere finanziato).

Dal punto di vista funzionale il progetto prevede di insediare le seguenti attività:

Lotto A. uffici comunali, zone espositive e con funzioni temporanee, aree a disposizione delle associazioni di quartiere e zona per il coworking;
Lotto B. locale aperto al pubblico con possibilità di somministrazione;
Lotto C. spazio dedicato alle associazioni;
Lotto D. giardino aperto al pubblico (attualmente stralciato dal progetto).

Palazzo

UNA NUOVA PORTA D'INGRESSO

Il nuovo ingresso al palazzo si attesta su via San Nazaro, ed è realizzato tramite l’apertura del prospetto cieco che nell’ala nord guarda verso il cancello che immette alla corte. Qui, in corrispondenza del sedime su cui un tempo insisteva il quarto lato del palazzo, è realizzata una quinta verde che ricompone visivamente la chiusura della corte verso la strada. Il nuovo ingresso immette in una hall dalla quale attraverso una nuova scala e un nuovo ascensore è possibile accedere ai diversi livelli.

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Palazzo

I nuovi collegamenti verticali

Collegamenti verticali attorno alla corte minore – Dopo una lunga e attenta analisi delle potenzialità del palazzo e della sua storia, il progetto ha deciso di sacrificare la scala che negli anni Settanta del Novecento aveva concentrato in un unico punto la circolazione verticale, rendendo i percorsi da un’ala all’altra molto tortuosi e poco funzionali.

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Palazzo

Corte Fontanelle

La corte Fontanelle, un tempo spazio negletto e inutilizzato, diviene la porta d’ingresso principale per i suggestivi ambienti recuperati negli interrati.

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Spazi all'aperto

Il giardino all'italiana

Palazzo e giardino, due parti un tempo intimamente legate in un complesso unitario comprendente anche il lungo corpo delle scuderie che chiudeva l’isolato verso quella che è ora via XX settembre, furono fatalmente separate a partire dalla metà del XIX secolo. Lo stretto legame tra il costruito e lo spazio verde, celebrato anche nelle decorazioni cinquecentesche delle sale al piano terra, dove alle finestre aperte sul giardino reale si mescolavano vedute affrescate di giardini ideali e splendidi paesaggi, si allentò prima con l’abbandono delle geometrie all’italiana che lasciarono il posto alla piantagione di ortaglie e alberi da frutto, fino alla separazione fisica della metà del XX secolo, quando il giardino, isolato dal resto del complesso, divenne parte dello spazio urbano.

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Annessi

Casina e scuderie

I due annessi che inquadrano l’accesso al giardino da via XX Settembre, storicamente legati alla vita del giardino, riprenderanno il loro ruolo divenendo elementi vivificanti dello spazio aperto. La Casina, originariamente “Casa del giovane fascista”, che nel recente passato aveva subito profonde trasformazioni, è stata pensata come sede di una caffetteria sociale, strettamente legata alla fruizione del giardino ed elemento di cerniera tra il complesso e il contesto urbano.

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Restauro

L'arte del '500 a Verona

La manica cinquecentesca del palazzo raccoglie un ricchissimo repertorio di decorazioni pittoriche e stucchi, in gran parte ascrivibili alla stessa equipe di artisti che affiancò Andrea Palladio in alcuni interventi nella vicina Vicenza: Bartolomeo Ridolfi, Bernardo India e Anselmo Canera, tra gli altri.

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Restauro

Impianti per il comfort e la salvaguardia

Nuova Centrale Tecnologica e filosofia impiantistica – In tutto l’edificio il progetto prevede un sistema di climatizzazione con riscaldamento e raffrescamento a pavimento con controllo dell’umidità assicurato da un sistema di ricambio ad aria primaria.

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Professionisti

Progettaree innovareinsieme

A fine 2018 viene pubblicata la Gara europea – riferita al cosiddetto “Bando periferie” – per “Servizi di ingegneria e architettura relativi a: progettazione definitiva ed esecutiva, coordinamento in materia di sicurezza e di salute in fase di progettazione (C.S.P.), inerenti agli interventi di restauro e rifunzionalizzazione di Palazzo Bocca Trezza, nell’ambito del Progetto per la riqualificazione urbana del quartiere di Veronetta – Lotto 2”. La gara è vinta da un raggruppamento temporaneo di studi professionali, nel quale fanno parte alcuni architetti promotori di iniziative culturali per la salvaguardia di Palazzo Bocca Trezza. Oggi professionisti e imprese collaborano per restituire alla città un bene comune dal grande valore culturale e sociale.

PROGETTISTI
Progetto architettonico: arch. Alberto Muffato (Sinergo spa); arch. Giovanni Castiglioni (A.c.M.e. studio – Braggio, Castiglioni, Legnaghi, Zurlo)
Progetto strutturale: Ing. Lorenzo Jurina (Jurina e Radaelli)
Progetto impianti tecnologici: ing. Filippo Bittante (Sinergo spa)

DIREZIONE LAVORI
Direttore dei lavori: Arch. Alberto Muffato (Sinergo spa).
Direttori operativi: d.o. Opere architettoniche arch. Giovanni Castiglioni (A.c.M.e. studio) – d.o. Archeologia dott.ssa Cinzia Rampazzo (Semper S.r.l.) – d.o. Opere di restauro dott.ssa Simona Vuerich (R.o.m.a. Consorzio) – d.o. Impianti meccanici ing. Filippo Bittante (Sinergo Spa) – d.o. Impianti elettrici p.i. Carlo Laurenti (Sinergo Spa).

COORDINATORE PER LA SICUREZZA E SALUTE IN FASE DI PROGETTAZIONE ED ESECUZIONE
Ing. Armando Merluzzi