Palazzo Bocca Trezza
Una storialunga 2 secoli
Non è “solo” un palazzo storico, è molto di più. Il Bocca Trezza è un vero e proprio palinsesto, è una stratificazione di accadimenti architettonici e di significati rinnovati nei secoli da continue mutazioni di forma e sostanza. Percorrendo a ritroso il suo passato qui vi trovavano sede l’Istituto Statale d’Arte Napoleone Nani (1970-2009); decine di famiglie sfollate (1945-1967); la sede della Federazione Fascista (1934-1945); la Società Anonima Casa del Fascismo Veronese (1927-1934). Alla morte dell’ultima erede Trezza, nel 1922, il palazzo venne lasciato al Comune di Verona. Precedentemente era sede di illustri famiglie veronesi quali, appunto, i Trezza e ancor prima i Murari dalla Corte Bra, che lo resero una vera e propria corte urbana dalla seconda metà del sec. XVI. Infine i nuovissimi rinvenimenti archeologici che ne certificano le origini legate indissolubilmente al passaggio della strada consolare romana Postumia.
I sec. d.C.
I recentissimi ritrovamenti archeologici effettuati agli ingressi di via San Nazaro e vicolo Fontanelle San Nazaro ci conducono alla Verona romana del I sec. d.C.
XIV – XV secolo
Le preesistenze: lo "schifanoia" trecentesco.
1531
Sebastiano ed Andrea Murari dalla Corte acquistano l’area dell’attuale palazzo dal Monastero Benedettino di San Michele di Campagna.
1560
Costruzione del palazzo da parte di Girolamo Murari dalla Corte. Scuola Sanmicheliana.
1568
Il Vasari, nel suo Delle "Vite dei più eccellenti Pittori Scultori et Architettori", cita le opere di Bartolomeo Ridolfi tra le quali la casa dei Murari vicino a San Nazaro.
1583
A palazzo sono indicate 35 persone, delle quali 21 impiegati nelle lavorazioni di produzione e commercio dei tessuti.
1587
Alla morte di Gottardo Murari, primo artefice dell'attività mercantile, il palazzo pare non essere più luogo di produzione e commercio di tessuti, ma vera e propria dimora signorile.
XIX sec. d.C.
Terminato il lungo periodo di reggenza della Serenissima sulla città, agli inizi del sec. XIX ci viene fornita una dettagliata descrizione del palazzo.
1840
Il palazzo viene venduto inizialmente a Giovanni Bertani per poi registrare diversi passaggi di proprietà.
1857
Dopo due decenni con diversi cambi di proprietà fu Gaetano Trezza il primo promotore delle trasformazioni edilizie che interessarono il complesso di Veronetta.
1890
Il secondo grande intervento edilizio del sec. XIX coinvolse il fronte posto su via San Nazaro mutandolo radicalmente.
1897
Teresio Bocca (Fubine, 10 dicembre 1825 – Verona, 4 marzo 1897) è stato un generale, filantropo e politico italiano.
1925
Rimasta sola, la nobildonna Lavinia Trezza, era solita tenere aperto il palazzo per organizzare ricevimenti benefici per le Colonie Alpine e per la Croce Rossa Italiana.
1933
Nuove ipotesi di riconversione del palazzo a varie funzioni naufragano per far spazio a funzioni di tipo amministrativo/politico con l'avvento dell'era fascista.
1934
Sistemazione del Giardino con donazione della scultura del Nettuno al PNF da parte dei Musei Civici.
1938
La presenza dell'Associazione Caduti e Feriti per la Rivoluzione fascista portò alla realizzazione del Sacrario per i caduti.
1949
La conclusione della secondo conflitto mondiale lasciò il palazzo, così come buona parte di Veronetta, in tragiche condizioni.
1967
Nel 1962 erano presenti ancora undici inquilini sui circa trenta totali successivamente i locali furono completamente liberati solo entro l’estate del 1967.
1968
Il Comune aveva individuato a quale nuova funzione destinare il palazzo: l’Istituto Statale d’Arte Napoleoni Nani.
2011
Negli ultimi anni di utilizzo scolastico (conclusosi nel gennaio 2011) il Comune ha promosso e realizzato un intervento di riqualificazione del giardino.
2017
Dal completo abbandono del complesso architettonico fu interrotto da diverse iniziative locali, in particolare quelle capitanate dall’Associazione Desegni.
2023
Il 12 dicembre 2019, si concluse l’iter per l’affidamento di "servizi tecnici di ingegneria e architetturali" relativi agli interventi di restauro e rifunzionalizzazione di palazzo Bocca Trezza.
I sec. d.C.
I recentissimi ritrovamenti archeologici effettuati agli ingressi di via San Nazaro e vicolo Fontanelle San Nazaro ci conducono alla Verona romana del I sec. d.C.
XIV – XV secolo
Le preesistenze: lo "schifanoia" trecentesco.
1531
Sebastiano ed Andrea Murari dalla Corte acquistano l’area dell’attuale palazzo dal Monastero Benedettino di San Michele di Campagna.
1560
Costruzione del palazzo da parte di Girolamo Murari dalla Corte. Scuola Sanmicheliana.
1568
Il Vasari, nel suo Delle "Vite dei più eccellenti Pittori Scultori et Architettori", cita le opere di Bartolomeo Ridolfi tra le quali la casa dei Murari vicino a San Nazaro.
1583
A palazzo sono indicate 35 persone, delle quali 21 impiegati nelle lavorazioni di produzione e commercio dei tessuti.
1587
Alla morte di Gottardo Murari, primo artefice dell'attività mercantile, il palazzo pare non essere più luogo di produzione e commercio di tessuti, ma vera e propria dimora signorile.
XIX sec. d.C.
Terminato il lungo periodo di reggenza della Serenissima sulla città, agli inizi del sec. XIX ci viene fornita una dettagliata descrizione del palazzo.
1840
Il palazzo viene venduto inizialmente a Giovanni Bertani per poi registrare diversi passaggi di proprietà.
1857
Dopo due decenni con diversi cambi di proprietà fu Gaetano Trezza il primo promotore delle trasformazioni edilizie che interessarono il complesso di Veronetta.
1890
Il secondo grande intervento edilizio del sec. XIX coinvolse il fronte posto su via San Nazaro mutandolo radicalmente.
1897
Teresio Bocca (Fubine, 10 dicembre 1825 – Verona, 4 marzo 1897) è stato un generale, filantropo e politico italiano.
1925
Rimasta sola, la nobildonna Lavinia Trezza, era solita tenere aperto il palazzo per organizzare ricevimenti benefici per le Colonie Alpine e per la Croce Rossa Italiana.
1933
Nuove ipotesi di riconversione del palazzo a varie funzioni naufragano per far spazio a funzioni di tipo amministrativo/politico con l'avvento dell'era fascista.
1934
Sistemazione del Giardino con donazione della scultura del Nettuno al PNF da parte dei Musei Civici.
1938
La presenza dell'Associazione Caduti e Feriti per la Rivoluzione fascista portò alla realizzazione del Sacrario per i caduti.
1949
La conclusione della secondo conflitto mondiale lasciò il palazzo, così come buona parte di Veronetta, in tragiche condizioni.
1967
Nel 1962 erano presenti ancora undici inquilini sui circa trenta totali successivamente i locali furono completamente liberati solo entro l’estate del 1967.
1968
Il Comune aveva individuato a quale nuova funzione destinare il palazzo: l’Istituto Statale d’Arte Napoleoni Nani.
2011
Negli ultimi anni di utilizzo scolastico (conclusosi nel gennaio 2011) il Comune ha promosso e realizzato un intervento di riqualificazione del giardino.
2017
Dal completo abbandono del complesso architettonico fu interrotto da diverse iniziative locali, in particolare quelle capitanate dall’Associazione Desegni.
2023
Il 12 dicembre 2019, si concluse l’iter per l’affidamento di "servizi tecnici di ingegneria e architetturali" relativi agli interventi di restauro e rifunzionalizzazione di palazzo Bocca Trezza.
Seicento
I Murari
La presenza della famiglia Murari nella contrada di San Nazaro è attestata già nel 1492: si tratta del nucleo che fa capo a “Zuan de Zorzo de Bosero Murar”, Capomastro di origine milanese. Un successivo rilevamento, nell’anno 1517, ci permette di definire più nel dettaglio la composizione della famiglia. Giovanni, figlio di Giorgio, risulta avere due discendenti: Sebastiano, con il figlio Girolamo, e Andrea.
Ottocento
I Trezza
Il complesso di Veronetta viene acquistato da Gaetano Trezza nei primi anni ’50 dell’Ottocento.
Il Trezza, già nell’agosto del 1857, aveva studiato una proposta edilizia mirata alla valorizzazione del grande giardino, nel desiderio di spostare sull’attuale via XX Settembre l’ingresso al palazzo; in questo modo i visitatori avrebbero dovuto attraversarlo e godere della sua bellezza prima di giungere ai locali interni.
Novecento
LA CASA DEL FASCISMO VERONESE E IL PNF
Dopo una lunga gestazione, dovuta anche alle mutate condizioni politiche, il lascito venne definitivamente accettato solo il 9 giugno del 1925. Venne costituita la Società Anonima Casa del Fascismo Veronese, presieduta dal Conte Giuseppe Bernini Buri, alla quale fu affidato il palazzo. Questa ne promosse il restauro e nel novembre del 1926 la nuova sede venne ufficialmente inaugurata.
Dopoguerra
L’ISTITUTO STATALE D’ARTE NAPOLEONE NANI
Nel corso degli anni ’50 era stata individuata la nuova funzione a cui destinare il palazzo: l’Istituto Statale d’Arte Napoleoni Nani, che precedentemente si trovava nei pressi della chiesa di Sant’Eufemia. Inizialmente, l’Istituto d’Arte doveva trovare sede all’interno del solo corpo principale del palazzo, escludendo il giardino e i due fabbricati minori su via XX Settembre.
Duemila
Il giardino pubblico
Durante gli ultimi anni di utilizzo dei fabbricati, il Comune aveva promosso
e realizzato un ulteriore intervento di riqualificazione e ammodernamento del giardino. Il progetto, elaborato dagli uffici comunali, mirava a riprendere le forme del giardino all’italiana così come descritte graficamente nel Catasto Napoleonico di inizio Ottocento. I lavori ebbero avvio il 20 novembre 2007 e furono completati nel marzo 2008, consegnandoci il giardino nell’impostazione attuale.