Storia

Un palazzoplasmato dal tempo

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Palazzo Bocca Trezza

Una storialunga 2 secoli

Non è “solo” un palazzo storico, è molto di più. Il Bocca Trezza è un vero e proprio palinsesto, è una stratificazione di accadimenti architettonici e di significati rinnovati nei secoli da continue mutazioni di forma e sostanza. Percorrendo a ritroso il suo passato qui vi trovavano sede l’Istituto Statale d’Arte Napoleone Nani (1970-2009); decine di famiglie sfollate (1945-1967); la sede della Federazione Fascista (1934-1945); la Società Anonima Casa del Fascismo Veronese (1927-1934). Alla morte dell’ultima erede Trezza, nel 1922, il palazzo venne lasciato al Comune di Verona. Precedentemente era sede di illustri famiglie veronesi quali, appunto, i Trezza e ancor prima i Murari dalla Corte Bra, che lo resero una vera e propria corte urbana dalla seconda metà del sec. XVI. Infine i nuovissimi rinvenimenti archeologici che ne certificano le origini legate indissolubilmente al passaggio della strada consolare romana Postumia.

Seicento

I Murari

La presenza della famiglia Murari nella contrada di San Nazaro è attestata già nel 1492: si tratta del nucleo che fa capo a “Zuan de Zorzo de Bosero Murar”, Capomastro di origine milanese. Un successivo rilevamento, nell’anno 1517, ci permette di definire più nel dettaglio la composizione della famiglia. Giovanni, figlio di Giorgio, risulta avere due discendenti: Sebastiano, con il figlio Girolamo, e Andrea.

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Ottocento

I Trezza

Il complesso di Veronetta viene acquistato da Gaetano Trezza nei primi anni ’50 dell’Ottocento.
Il Trezza, già nell’agosto del 1857, aveva studiato una proposta edilizia mirata alla valorizzazione del grande giardino, nel desiderio di spostare sull’attuale via XX Settembre l’ingresso al palazzo; in questo modo i visitatori avrebbero dovuto attraversarlo e godere della sua bellezza prima di giungere ai locali interni.

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Novecento

LA CASA DEL FASCISMO VERONESE E IL PNF

Dopo una lunga gestazione, dovuta anche alle mutate condizioni politiche, il lascito venne definitivamente accettato solo il 9 giugno del 1925. Venne costituita la Società Anonima Casa del Fascismo Veronese, presieduta dal Conte Giuseppe Bernini Buri, alla quale fu affidato il palazzo. Questa ne promosse il restauro e nel novembre del 1926 la nuova sede venne ufficialmente inaugurata.

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Dopoguerra

L’ISTITUTO STATALE D’ARTE NAPOLEONE NANI

Nel corso degli anni ’50 era stata individuata la nuova funzione a cui destinare il palazzo: l’Istituto Statale d’Arte Napoleoni Nani, che precedentemente si trovava nei pressi della chiesa di Sant’Eufemia. Inizialmente, l’Istituto d’Arte doveva trovare sede all’interno del solo corpo principale del palazzo, escludendo il giardino e i due fabbricati minori su via XX Settembre.

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Duemila

Il giardino pubblico

Durante gli ultimi anni di utilizzo dei fabbricati, il Comune aveva promosso
e realizzato un ulteriore intervento di riqualificazione e ammodernamento del giardino. Il progetto, elaborato dagli uffici comunali, mirava a riprendere le forme del giardino all’italiana così come descritte graficamente nel Catasto Napoleonico di inizio Ottocento. I lavori ebbero avvio il 20 novembre 2007 e furono completati nel marzo 2008, consegnandoci il giardino nell’impostazione attuale.

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